(Breve racconto per dubbiosi)
È mattina. Il sole splende. Sono le 9 in punto. Seduta di fronte a me una bellissima coppia, Annina e Gabriele. Annina ha 91 anni e il suo Gabriele 93.
Si conoscono da 77 anni e sono sposati da 70. È stato amore a prima vista, raccontano.
A. e G. ogni giorno fanno la loro passeggiata nel parco, mano nella mano. Poi si siedono sempre sulla stessa panchina, adombrata da un platano.
E parlano. Per ore.
E ridono. Per ore.
E discutono. Per ore.
E tornano a ridere. Per ore.
Sempre mano nella mano.
Poi si alzano, lui le pulisce la gonna e tornano a casa.
“Annina siete meravigliosi. Sembrate una coppia di adolescenti al primo appuntamento!”
Ride. Mi fa cenno di avvicinarmi a lei. E mi sussurra sottovoce: “È vero! Ma abbiamo un segreto. Vuole saperlo?”
Annuisco tra l’incuriosito e il divertito. Lei mi guarda negli occhi mettendomi teneramente la mano sulla guancia.
“Il segreto è parlarsi. È inutile fare i processi alle intenzioni o cercare improbabili deduzioni. Per qualsiasi cosa noi ci siamo sempre parlati e chiariti. Mai parlato tramite o per conto di qualcun altro. Sempre e solo noi due, da persone mature. Il tempo dei capricci l’abbiamo lasciato a quando avevamo cinque anni.”
Le sorrido, le stringo la mano e saluto cordialmente. Lei mi ferma.
“Ah, una cosa: funziona solo se non si ha niente da nascondere.”
Mentre m’incammino verso il bar penso alle sue parole. Prendo il cellulare, mando un messaggio e faccio un paio chiamate.
Ora aspetto che il telefono squilli.
E aspetterò. Per ore. O forse più.