Esiste un drammatico luogo comune di cui sono vittima coloro che sentono parlare di questa disciplina per la prima volta. Quello di pensare che IMPROVVISAZIONE, sia sinonimo di qualità mediocre, di approssimazione, di scarsa preparazione o, più semplicemente, che sia qualcosa di leggero che prova solo a essere divertente.
Qual è l’aspetto più difficile dell’ improvvisazione teatrale ? Non ho dubbi: spiegarla agli altri, quelli che non la conoscono.
L’improvvisazione teatrale è avere tutto senza aver bisogno di nulla. È creare storie, personaggi, ambienti, relazioni ed emozioni che un istante prima non c’erano. Senza bisogno di un copione o di un canovaccio da seguire, di costumi da indossare, di scenografie da costruire.
L’ improvvisazione teatrale è scrivere la scena e interpretarla, diventando allo stesso tempo oltre che attori, anche autori e registi, di sé stessi e degli altri.
L’improvvisazione teatrale è fare tutto questo “qui e ora”, utilizzando la fantasia, l’immediatezza, l’estro ma anche l’ascolto e l’interazione con i propri compagni in scena. È portare in scena un processo di creazione artistica, alla cui base c’è sempre l’improvvisazione, facendolo divenire istantanemente un inedito atto unico, una creazione estemporanea mai vista prima e che non sarà mai più ripetuta.
L’ improvvisazione teatrale è rendere il pubblico parte del gioco della scena, un protagonista solitamente passivo che diventa motore necessario per la performance.
L’improvvisazione teatrale è anche talento. Ma è soprattutto tecnica: improvvisativa, attoriale, drammaturgica, registica, narrativa e tutto ciò che puoi aggiungere attingendo dal tuo bagaglio personale. Perché un improvvisatore deve essere molto preparato.
L’improvvisazione teatrale è magia. Perché anche se sembra impossibile riuscire a fare tutto questo, ogni volta in scena accade. Ed è meraviglioso.
C’è ancora qualcosa che non ti è chiaro? Vai a vedere uno spettacolo.
E tutte le mie parole assumeranno un altro significato.
Ah, dimenticavo: SI, È DAVVERO TUTTO IMPROVVISATO. Non chiedetemelo più. 🙂
(E se vuoi saperne di più leggi qui)